venerdì 5 ottobre 2012

LA MOGLIE DELL'UOMO CHE VIAGGIAVA NEL TEMPO - Audrey Niffenegger

Quando un amico mi consigliò di leggere questo libro, non lo ascoltai nemmeno. Il titolo mi dava l'idea di una storia fantascientifica, e non è il mio genere di cose, quindi niente.
Quando poi un altro amico disse che se questo romanzo fosse una canzone, allora sarebbe "Heart Shaped Box" dei Nirvana, devo dire ne rimasi incuriosita. E così è finito nella pila di libri sul comò che sto leggendo in questo periodo.
Ora scrivo questo mio consiglio di lettura ascoltando uno splendido live dei Cure (nello specifico ora "From the edge of the deep green sea" ) e penso a quanto mi abbia veramente coinvolto questo libro, e a come vorrei che l'amore della mia vita fosse come quello descritto dalla Niffenegger. (Questa affermazione suona molto alla "Danielle Steel" ma giuro che i due generi non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro!!!).

Comunque si, è questo l'amore che da inguaribile romantica spero di incontrare, ma preferibilmente senza cronoalterazioni genetiche!
Eh già, perchè il marito della "moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", cioè il protagonista Henry, come è facilmente intuibile dal titolo, viaggia nel tempo. Ma non con una macchina del tempo e non va dove gli pare e piace, contro la sua volontà si trova da un momento all'altro catapultato nel passato o nel futuro, e ogni volta, visto che il viaggio nel tempo non gli consente di portare con sè oggetti materiali, si ritrova nudo. Il che gli crea non pochi problemi, come quando lo sorprendono, molto spesso, di ritorno da un viaggio nel tempo, girare nudo nelle sale della biblioteca dove lavora; o ancora quando incontra per la prima volta quella che diventerà sua moglie, Clare. Che al momento del loro primo incontro aveva 6 anni..insomma, non proprio piacevole. 

Quando Henry e Clare si incontrano per la prima volta nel tempo "reale", non nei viaggi temporali di lui, lei ha 20 anni e lui 28. Lei lo conosce da quando appunto aveva 6 anni, lui invece non l'ha mai vista..e com'è possibile vi chiederete? Semplice, perchè quando Henry viaggiò nel tempo e incontrò Clare bambina, lui aveva 36 anni. Quindi quando si incontrano nella realtà, lui ancora non aveva compiuto quel viaggio nel tempo.

E' un meccanismo un po' complicato, e ammetto che spesso sono dovuta tornare indietro a rileggermi le date degli eventi descritti, e mi sono chiesta per tutta la durata del libro come abbia fatto la Niffenegger a scrivere un romanzo così contorto senza perdersi. Ma è proprio questo il bello, questi continui sbalzi temporali che ti tengono inchiodato nella lettura. Altrimenti si che sarebbe una semplice e banale storia d'amore alla Danielle Steel. E invece è una storia profonda e straziante, da pugni nello stomaco, soprattutto nel finale, dove ammetto, qualche lacrima è scesa.

Come quando Clare, che è un'artista, crea per Henry una scultura..angosciante...
"Come un angelo. Gli voglio dare soltanto le ali. Dapprima l'ho immaginato bianco, ma adesso mi rendo conto che non lo è. Apro l'armadietto dei pigmenti e dei colori. Blu oltremare. Giallo ocra, terra d'ombra, verde di guignet, rosa cupo. No. Eccolo: ossido di ferro. Il colore del sangue secco. Un angelo tremendo non può essere bianco, altrimenti sarebbe più bianco di qualsiasi bianco io possa fare."




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