domenica 7 ottobre 2012

IL RITORNO DEL GIOVANE PRINCIPE - A. G. Roemmers

Avendo profondamente amato (e amando tutt'ora) "Il piccolo principe", il famosissimo romanzo di Saint Exupéry, la notizia di una sua specie di "continuazione spirituale" da parte di un autore argentino, mi aveva veramente incuriosito, ed ero molto ansiosa di rincontrare il piccolo principe e farmi nuovamente avvolgere e cullare dalla sua purezza e semplicità.
Mi ricordavo gli splendidi racconti del suo viaggio attraverso i vari pianeti prima di arrivare sulla terra, dal pianeta con il re che comandava solo su se stesso, al pianeta del lapionaio dove i giorni duravano 1solo minuto e il poveretto era costretto a questo lavoro incessante e straniante, al pianeta dell'uomo d'affari che contava le stelle e chiudeva i suoi conteggi in un cassetto, credendo così di possederle. Tutte metafore profondissime dell'esistenza umana.
E poi la sua rosa, che lui aveva "abbandonato" sul suo pianeta, e dalla quale alla fine ritornava per proteggerla, e l'incontro con la volpe che gli rivela il grande segreto della vita: "non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".

Bene, con tutte queste emozioni e aspettative, mi sono immersa nella lettura di questo nuovo romanzo, dove il piccolo principe è cresciuto, è ora un adolescente, ma, secondo quanto scritto sulla copertina, ha mantenuto "la stessa purezza di cuore di quando era piccolo".

Non so nemmeno come descrivere la mia profonda delusione. 
Tant'è che mi è costato molto tempo e fatica finire di leggere questo libretto di un centinaio di pagine. A mio avviso, una pura speculazione commerciale. Dei racconti del piccolo principe neanche l'ombra, niente poesia, niente metafore, una scrittura superficiale, nulla a che vedere con la profondità e semplicità di Saint Exupéry. Una serie di morali spicciole attraverso le quali l'autore filosofeggia e fa una sorta di lezioncina di catechismo!

Sono rimasta scioccata da alcuni passaggi, come "tramite la meditazione, possiamo arrivare a comprendere che possediamo un'anima immortale e intuire l'amore del Creatore. Dopo aver letto il Vangelo, alcuni sentono che Gesù amava tutti gli uomini con perfezione assoluta....". Cioè, ho anche pensato che nella mia copia fossero state inserite delle pagine di un altro libro, come in "Se una notte d'inverno un viaggiatore". E invece no..la questione catechesi si chiarische anche nei ringraziamenti.
"Questo libro è dedicato a Gesù Cristo la luce che illumina la mia strada".

Mi chiedo come gli eredi di Saint Exupéry abbiamo acconsentito a far pubblicare uno scempio del genere, che non conserva nessuna traccia del dolce fanciullo che aveva incantato milioni di persone, nemmeno nei disegni, che nel "Piccolo principe" erano degli schizzi poetici e magnetici, in questo libro/saggio di Roemmers sono a dir poco orrendi e inadeguati! Una cosa che da laureata in storia dell'arte non posso concepire!





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